Spettacoli

NON SONO ANCORA CAPACE A DISEGNARE

Direttamente interpretato da operatori sanitari ed educativi del Reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, lo spettacolo, scritto e diretto da Emilio Locurcio, racconta la gita di un gruppo di giovani dentro alcune grotte dove sono custoditi i graffiti paleolitici più antichi della lunga epopea umana. Si intrecciano alla storia immaginaria le vicende della vita reale del gruppo, quella del lavoro in ospedale, in un costante dialogo tra vita presente e vita primordiale, tra luce e oscurità, alla ricerca di un equilibrio precario ma almeno sostenibile.

Scheda artistica e tecnica

LA GATTA BUIA

Scritto e diretto da Emilio Locurcio, lo spettacolo nasce come rielaborazione delle esperienze raccolte durante alcuni laboratori realizzati dall’Associazione Formazione80 presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, nell’ambito di un progetto sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. La storia racconta una sola giornata, dall’alba a notte fonda, di chi è dentro a conteggiare il tempo e di chi sta fuori ad aspettarlo, imparando poco a poco qual è il prezzo reale da pagare per avere commesso un reato e quante persone sono prese in ostaggio da questa colpa.

Scheda artistica e tecnica

SOFFRO DI REALTA’ AUMENTATA

“Soffro di realtà aumentata” è una conferenza teatrale che illustra, in una cornice ironica e disincantata, le profonde trasformazioni in cui le tecnologie dell’informazione e della comunicazione ci hanno proiettati negli ultimi vent’anni, senza però dimenticare di esplorare le radici storiche che hanno permesso di arrivare alla società liquida che conosciamo oggi.
I diversi temi sono uniti da un filo conduttore: la riduzione o la dilatazione della distanza nel nostro modo di fare le cose quotidiane, dal vivere le storie d’amore al fare la spesa, dalle incombenze domestiche al combattere le guerre, dovute in parte all’invenzione dei computer e del world wide web. Di e con Luca Giacomini, regia e accompagnamento musicale di Giorgio Bertolusso.

Scheda artistica e tecnica

COMSI’ COMSA’

Il Matrimonio – A causa di un banale incidente, tre giovani donne ri­mangono chiuse per qualche ora nella sagrestia della chiesa dove stanno per sposarsi. Ciò che si diranno, separate dalla folla di amici e parenti in attesa della cerimonia, la folla di amici e parenti non lo saprà mai. Il pubblico, per fortuna, sì. Il contenuto dello spettacolo rispecchia fedelmente quanto è emerso dalle interviste rivolte a una sessantina di giovani in età compresa tra i 18 e i 25 anni nella città di Torino, sul tema Il senso di una coppia nel nuovo millennio. Lo spettacolo ha ricevuto il premio dei tecnici e il premio degli autori presso la rassegna Attori in cerca d’autore. Drammaturgia e regia di Emilio Locurcio. Con Olivia Buttafarro, Simona Carapella e Stella Sorcinelli.

Scheda artistica e tecnica

DIRLO IN SILLABE D’ORO

Una lettura corale, realizzata per la prima volta nell’ambito del Progetto Caravan, in occasione del Capodanno 2011 presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Il testo è costruito su frammenti estratti dall’ esistenza professionale, civile, familiare di operatori, genitori, ex-degenti, infermieri, educatrici, medici dell’ospedale: decine e decine di voci con intonazioni diverse si sono incrociate nell’appassionato tentativo di rappresentare uno stato d’animo collettivo. Una parte di loro è in mezzo al gruppo dei lettori, allievi e attori della Maigret & Magritte. Insieme, senza distinzioni, leggono e inter­pretano il testo uniti da un compito preciso: raccontare una storia collettiva che aiuti a entrare nella realtà rimossa di un ospedale infan­tile.

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IL CASTELLO DEGLI ALGORITMI OBESI

Liberamente ispirato al romanzo incompiuto di Franz Kafka, lo spettacolo, scritto e diretto da Emilio Locurcio, è interpretato da allievi e attori della Maigret & Magritte. Racconta le vicende ambientate in un castello millenario dove i contorni e le dimensioni non sono facilmente definibili e il tempo non ha una scansione precisa. I protagonisti, spesso contrapposti per via della distanza generazionale che intercorre tra loro, sono alla ricerca di una via di fuga dalla mancanza di senso e soltanto attraverso i dialoghi riusciranno finalmente a condividere il loro destino.

Scheda artistica

LA ROCK BAND DEL PUNTO SUBLIME

Scritto e diretto da Emilio Locurcio, è uno spettacolo spietato e divertente che gioca su tutti quei luoghi comuni legati ai conflitti generazionali, al giovanilismo, all’invecchiamento precoce, all’illusione dell’immortalità. La vicenda racconta di un gruppo di ex-alcolisti anonimi che si ritrova dopo una ventina di anni per formare una rock band e dimostrare che non tutto è perduto: esiste un’energia speciale ed è possibile tirarla fuori a qualunque età. Il gruppo affitta una cantina dove trovarsi e provare. Cosa, è un mistero. Che si scoprirà solo nel corso dello spettacolo, quando si arriverà alla sera del debutto.

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LA COSTRUZIONE INVISIBILE

Lo spettacolo è la rielaborazione scenica del laboratorio teatrale svolto con operatori sociosanitari del reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Un cantiere. Dentro, un edificio in costruzione. Ancora non se ne comprende la forma. Lavorando, inizia una narrazione corale. Poco a poco si riempie di contenuti fino a creare la possibilità di un confronto permanente per un’intera piccola comunità che si occupa del dolore, della frustrazione, del riscatto. Una comunità di lavoratori dentro un cantiere. Questa è la storia. Lavoratori impegnati a trovare il senso reale di quanto stanno facendo.

Scheda artistica e tecnica

LE OSTRICHE

Di Giorgio Bertolusso, con Giorgio Bertolusso, Max Deodato, Luca Giacomini. Tre uomini prigionieri di un mondo ripetitivo e sempre uguale a se stesso. In questa palude casalinga consumano la vita, spaventati da ciò che esiste fuori e rassicurati dalla loro quotidianità. La notizia dell’arrivo di uno Straniero mette in moto una serie di preparativi, che generano numerosi siparietti tragicomici e battibecchi di un nucleo familiare ormai deteriorato. Ma in realtà tutto rimane immobile: ogni azione non porta a nessun risultato visibile.

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