La noia viene solo a chi non fa teatro di Emilio Locurcio e Stella Sorcinelli

Milano, 1994. Un miliardario, imprenditore televisivo, diventa Presidente del Consiglio. L’evento è così insolito che l’intera nazione attende, con il fiato sospeso: finalmente inizierà un’epoca di prosperità, divertimento e denaro facile per tutti. Abbiamo due protagonisti, poco più che ventenni, impegnati a diventare adulti ognuno nel girone sociale a cui è stato affidato. Lui, Otto, è figlio di immigrati pugliesi. Il padre è operaio all’Alfa Romeo. Lei, Valentina, è figlia di un famoso architetto assai legato a Bettino Craxi con elegante palazzina in zona San Siro. Il gioco narrativo è abbastanza schietto: da questa parte c’è tanto denaro, dall’altra ce n’è appena per tirare avanti. Con l’avvento di un Presidente del Consiglio miliardario, dal cuore buono e generoso, questa differenza potrebbe risultare quasi ininfluente. Invece, non lo è. Aggiungiamo che, stolidamente, entrambi i ragazzi hanno scelto come porta d’accesso all’età adulta l’apprendimento dell’arte teatrale, frequentando la scuola del Piccolo di Milano, sotto la direzione di Giorgio Strehler. Mentre in tale ambiente Valentina sembra muoversi perfettamente a suo agio, Otto incontra qualche difficoltà, tanto da abbandonare la scuola dopo tre mesi per tentare di proseguire il suo apprendistato teatrale da solo.

Titolo: La noia viene solo a chi non fa teatro
Autore: Emilio Locurcio e Stella Sorcinelli
Genere: Romanzo
Editore: Maigret & Magritte
Anno: 2017

La noia viene solo a chi non fa teatro è venuto con noi al Salone del Libro di Torino 2017.

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